10 feb 2021

Bocconi in Opera: il progetto per gli studenti in carcere

Il nostro Ateneo dal 2016 sostiene con fiducia Bocconi in Opera, un progetto di rieducazione sociale che ha coinvolto sinora 11 studenti grazie al quale, come dice uno di loro, si possono “riconvertire le vite di scarto in vite degne.”

 “…il più sicuro ma più difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l'educazione ...”
Cesare Beccaria, “Dei delitti e delle pene”, cap. XLV 

Era il 1764 e Cesare Beccaria, nel suo celeberrimo saggio breve, gettava le basi di una riforma e di una prospettiva illuminata su un tema controverso e delicato.
250 anni dopo, il nostro Ateneo e l’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia si sono uniti in un progetto proprio di mobilità sociale e rieducazione che permette ad alcuni utenti delle case di reclusione italiane di laurearsi al CLEAM. “Bocconi in Opera” è infatti uno dei progetti che fa parte del programma “Community and Social Engagement”, dove tutta la community bocconiana – per prima e come esempio – incarna i valori e li persegue in modo concreto con il proprio comportamento.

Lo spiega bene il prof. Carlo Salvato, Professore Ordinario del Dipartimento di Management e Tecnologia e Responsabile del progetto:
"Bocconi in Opera dimostra con particolare evidenza come i temi e le conoscenze trasmesse in Bocconi siano fonte di senso e di speranza. Danno senso alle lunghe giornate trascorse dagli studenti in carcere, riempiendole di pensieri e di realtà di alto valore sociale e intellettuale. Danno speranza nella costruzione di un futuro migliore agli studenti che potranno mettere a frutto il titolo di studio Bocconi conseguito, una volta tornati uomini liberi, ma anche a quelli il cui fine-pena forse non lo consentirà".

Proprio con queste logiche, la Casa di Reclusione di Opera, in provincia di Milano, porta avanti dal 2013 una serie di trasformazioni sostanziali mirate a migliorare le condizioni detentive, e lo sta facendo con grande attenzione e rapidità.

I punti principali di “Bocconi in Opera”

•    Massimo 10 studenti ammessi all’anno (con graduatoria di merito, previa richiesta e che abbiano ricevuto il parere favorevole da parte dell’Amministrazione Penitenziaria);
•    Il progetto tende a selezionare utenti con pene detentive superiori ai 5 anni (e di età non superiore ai 45 anni, come previsto dalle regole di ammissione Bocconi); 
•    Gli esami e la discussione della tesi si tengono presso la casa di reclusione di Opera (a meno che lo studente non abbia nel frattempo ottenuto benefici che gli consentano di uscire dalla casa di reclusione per frequentare corsi di formazione e possa laurearsi “tra i leoni”);
•    I costi dei tre anni di retta sono interamente a carico di Bocconi, così come la fornitura dei libri di testo, dispense e materiale in formato elettronico e di pc per lo studio delle lezioni 
•    Tutor a disposizione per ciascun insegnamento 
 

I risultati e la testimonianza di un beneficiario
A oggi 11 detenuti hanno potuto frequentare a distanza il CLEAM con il sostegno di 24 docenti e strumenti specifici, e nel 2020 alcuni studenti detenuti si sono laureati brillantemente.
La loro gratitudine è immensa, ed è ben espressa dalle parole di uno di loro, stampate e rilegate proprio nella sua tesi. Una storia di impegno e di riscatto, ma anche di solidarietà e di impatto sociale:
Stranamente, la parola “carcere” è l’anagramma del verbo “cercare”. Ed è stato proprio qui, in carcere, che ho cominciato a cercare in me stesso. E ho trovato ciò che non sapevo neanche di avere. Negli ultimi tre anni mi sono dedicato completamente a questo corso di laurea in economia e management che la Vostra Università ha deciso di disporre per coloro che, come me, nella vita sono inciampati ma che hanno voglia di rialzarsi, senza piangersi addosso, ed essere protagonisti del loro destino. Il lavoro che propongo nella mia tesi non è soltanto un’idea imprenditoriale ma anche la volontà di rimediare al torto che ho fatto alla mia famiglia e alla mia terra. Con questo lavoro ho cercato di rimettere insieme i pezzi della mia vita, di fare qualcosa di buono per la mia famiglia e di contribuire in qualche modo alla crescita sociale ed economica della mia terra, che in passato invece sono state entrambe offese dalla mia condotta”. 

Come sostenere il progetto
In questo senso la fiducia e il sostegno da parte della società e sono più che mai fondamentali: ognuno di noi può donare la cifra che desidera per dare un supporto concreto alla riabilitazione di queste persone che hanno sì commesso degli errori, ma che li stanno scontando e che vogliono una possibilità per riscattarsi, intraprendendo dei percorsi veri di crescita, di mobilità sociale e di diluizione del tempo di detenzione in modo virtuoso.
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Last but not the least…
Inoltre, grazie alla generosità di Luca Mignini, Alumnus Bocconi (Economia Aziendale, 1986) che crede fortemente in questo progetto, il totale delle donazioni pervenute verrà raddoppiato di valore tramite il suo gift matching.